I PARAMENTI CAETANI: FEDERICO HERMANIN IN MISSIONE A VALLEPIETRA

di Flavia Strinati

Il 1900 è un anno denso di attività per il vice-ispettore della Galleria Corsini e futuro direttore Federico Hermanin. Si susseguono gli incarichi di ricognizione del patrimonio storico-artistico soprattutto in territorio laziale, affidatigli dalla Direzione Generale alle Belle Arti del Ministero della Pubblica Istruzione. Sull’aureo crinale del secolo il fervoroso impegno istituzionale per la conservazione dei beni culturali riflette l’entusiasmo dei nuovi organi di tutela, sorti sulla scorta di un’avita tradizione e di una teorica tutta nazionale, che prende forma codificata almeno a partire dall’editto del cardinal Pacca (1820) ma affonda le radici già nella riflessione umanistica. A giugno il signor Hermanin viene convocato a Vallepietra, non per considerare lo stato degli affreschi nel celebre santuario sul Monte Autore, bensì per stimare valore e condizioni del tesoro suntuario nella parrocchiale di San Giovanni Apostolo ed Evangelista. A sollecitarne l’intervento sono i pregevoli paramenti sacri riposti in un armadio dell’umida sagrestia, in parte riconducibili all’eredità di don Francesco Caetani  grazie a un estratto testamentario del 1670: il documento viene sottoposto all’attenzione del vice-ispettore dal vicario foraneo Salvatore Mercuri, abate presso il santuario della Santissima Trinità, al quale verrà poi intitolato il museo di Vallepietra.
Hermanin stila una lista dei paramenti di maggior rilievo dividendoli in due gruppi, l’uno pertinente al corredo della chiesa, l’altro alla dotazione della cappella di sant’Antonio da Padova di giuspatronato Colonna, beneficata dal lascito Caetani.
Dei paramenti descritti sembrano ancora identificabili nel locale museo il « parato in terza (pianeta e tonicella) di broccato di lama d’argento, fiorato collo stemma del comune di Vallepietra», il «velo da calice grande ricamato col nome di Gesù», e la «pianeta di damasco a fiori» (1). Il signor Hermanin menziona altresì un elenco completo degli oggetti della suppellettile «in ogni tempo riputati di pregio singolare », ricevuto in consegna dal sacerdote ma non compreso tra la documentazione in questa sede consultata. Nell’allestimento in fieri del museo diocesano di Vallepietra, che occupa la navata di una chiesa dismessa, oltre a un campione dei paramenti storici sono esposti alcuni quadri non spregevoli, una interessante piccola scultura lignea della Vergine col Bambino, accessori d’epoca per la liturgia, statue ottocentesche di santi complete di baldacchino processionale, libri e taccuini appartenuti all’abate Mercuri, e numerosi reliquiari completi di reliquie, che l’asettica museologia ormai estrapola inopportunamente dai contesti devozionali loro propri.

APPENDICE DOCUMENTARIA (2)
Parrocchia di s. Giovanni Apostolo ed Evangelista di Vallepietra
Illustrissimo signor Federico
accludo a Vostra Signoria un doppio elenco degli oggetti d’arte esistenti in questa chiesa parrocchiale, i quali da persona competente furono in ogni tempo riputati di pregio singolare. nel primo di essi troverà notati quegli oggetti di cui è proprietaria la stessa chiesa parrocchiale, nel secondo poi tutte le suppellettili sacre che tuttora esistono delle moltissime lasciate nel 1670 dal ricchissimo arcivescovo di Rodi, Monsignor Francesco Caetani, a questa cappella di s. Antonio di Padova, di cui ha il giuspatronato l’eccellentissima casa Colonna. Da questa fui nominato io stesso cappellano e custode della suddetta suppellettile nel 1898. Nella lusinga di aver fatto cosa grata alla signoria Vostra Illustrissima, e nella sicurezza di vedere per suo mezzo tutelata in miglior modo la conservazione degli oggetti che meritarono, ne son certo, la sua estimazione, ho l’alto onore di professarmi
della signoria Vostra Illustrissima
Vallepietra 17 giugno 1900
devotissimo obbligatissimo servo
Salvatore abbate Mercuri
Vicario Foraneo
Illustrissimo
signor Federico dottor Hermanin
Roma
Copia fedele del testamento di Monsignor Francesco Caetani nella parte riguardante le suppellettili.
In nomine Domini. Amen.
Presenti pubblico Instrumento cunctis ubique pateat evidenter notumque sit quod anno a nativitate Domini Nostri Iesu Christi millesimo sexcentesimo septuagesimo (1670) inditione septima. Die decima tertia mensis Martii sede vacante per obitum sanctae Memoriae Clementis P. P. nom. In me notarii pubblici, ac testium infrascriptorum presentia presens et personaliter existens Illustrissimus, et reverendissimus dominus Franciscus Caetanus Archiepiscopus Rodiensis Filius Illustrissimi Horati Domini Vallis Petre nihil cognibus, sanus, dei gratia, mente ceterisque sensibus, licet corpore languens.
…Item per ragione di legato tutta l’altra mia suppellettile sacra con due calici, ampolle, e tutte l’altre cose della mia cappella appartenenti al sacrificio le lascio alla cappella di s. Antonio di Padova esistente nella chiesa parrocchiale di Vallepietra con condizione che si devino accomodare pel servizio di tutte l’altre cappelle esistenti in detta chiesa, per li giorni delle loro solennità, solamente cioè dalli primi vespri per tutto il giorno della Festa.
In tutti li miei Beni, Mobili, stabili, semoventi, in qualsivoglia loco esistenti, raggioni, azioni che faccio instituisco e con la mia propria bocca nomino mio herede universale il signor Orazio Caetano Signore di Vallepietra mio amatissimo e Reverendissimo padre, al quale morendo in qualsivoglia tempo sostituisco l’Illustrissimo et Eccellentissimo Signore Don Lorenzo Onofrio Colonna, gran Contestabile del Regno di Napoli, senza alcuna detrazzione.
Ego Ioannes Baptista Rondinus Romanus Civis, et Causarum Curiae Capitolinae Dei, et apostolica sedis gratia Notarius pubblicus de predictis rogatus in fidem me subscripsi, et pubblicavi requisitus.
Io infrascritto Computista del Patrimonio dell’Illustrissima casa Astalli faccio piena, ed indubbitata fede, mediante anco il mio giuramento quatemus come la presente copia del testamento della bona Memoria di Monsignore Francesco Caetani è stata fedelmente estratta e copiata da altra simile esistente nella filza della computisteria Astalli colla quale collazionata concorda salva
In fede est
Roma 2 Maggio 1766
Così è
Giovan Battista Simeoni Computista
Visto per copia conforme
Vallepietra 17 giugno 1900
Il Vicario foraneo
Salvatore Abbate Mercuri
Missione a Vallepietra
al Ministro della Pubblica Istruzione
Direzione generale antichità e belle arti
arredi sacri della Chiesa parrocchiale di Vallepietra
Vallepietra
Arredi sacri nella chiesa parrocchiale
Roma 19 giugno 1900
Per incarico avuto da codesto Ministero sono andato a Vallepietra in provincia di Roma (diocesi di Anagni) per esaminarvi gli arredi sacri conservati nella chiesa parrocchiale.
Degli oggetti di metallo e di legno, reliquiarii, crocifissi, incensieri e simili, non torna il conto di parlare essendo cose di pochissimo valore intrinseco ed artistico. Di maggiore importanza sono invece i paramenti sacerdotali che risalgono quasi tutti ai secoli decimosettimo e decimoottavo e dei quali alcuni possono veramente considerarsi come bei campioni delle industrie di quel tempo.
Unisco a questa mia, le due note consegnatemi dal Vicario Foraneo di Vallepietra Reverendo Abate Salvatore Mercuri, dove sono registrati gli oggetti della suppellettile sacra della chiesa suddetta.

Il primo elenco registra gli oggetti che sono di proprietà della Chiesa parrocchiale, il secondo, quelli che sono di proprietà della cappella di s. Antonio nella suddetta chiesa e che stanno sotto il giuspatronato di casa Colonna.
Dei primi è consegnatario l’arciprete di Vallepietra reverendo don Filippo de Sanctis. Dei secondi è custode, nominato da casa Colonna, il Vicario foraneo don Salvatore Mercuri.
Fra gli oggetti del primo elenco, hanno speciale importanza i seguenti:
1. Un parato in terza (pianeta e tonicella) di broccato di lama d’argento, fiorato collo stemma del Comune di Vallepietra. Il parato è della fine del XVII secolo ed in buono stato.
2. Pianeta di seta bianca, ricamata riccamente a seta ed oro e velo, ricamato con nel centro il simbolo del Pellicano, stola e manipolo. Benché in mediocre stato di conservazione, questi paramenti, che risalgono al secolo XVII, sono di assai bel lavoro.
3. Paliotto d’altare di velluto rosso tagliato ed applicato su fondo di lama d’oro. Questo paliotto, assai male ridotto, è però il pezzo migliore di questa prima serie e risale circa alla metà del secolo XVII. Tra gli oggetti del secondo elenco, sono da notarsi:
1. Una pianeta di seta bianca con fioretti ricamati in oro. Questa pianeta è veramente bella ma purtroppo non è intera perché un pezzo ne fu tagliato per farne un manipolo e nel centro le fu aggiunta una lunga striscia ricamata, posteriore almeno di un secolo. La pianeta è della metà del secolo XVII.
2. Un velo da calice grande ricamato col nome di Gesù. Secolo XVIII.
3. Una pianeta di damasco a fiori. Secolo XVIII.
Tutti questi oggetti stanno ora entro il vecchio e sconnesso armadio della sagrestia la quale ha le pareti trasudanti umidità. Quindi credo che si farebbe cosa utile riponendo le stoffe entro un armadio nuovo, solido e ben chiuso e specialmente allontanandole dalla dannosissima umidità della sagrestia.
Il Viceispettore
F. Hermanin
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1 – Il curatore dell’attuale allestimento, don alberto Ponzi, precisa che i paramenti più importanti sono stati distribuiti tra i musei di Trevi nel Lazio e Filettino, ove non è escluso che si possano trovare gli altri esemplari menzionati dall’Hermanin. Notizie sul legato Caetani sono anche in F. Caraffa, “Vallepietra dalle origini alla fine del secolo XIX. Con una appendice sul santuario della Santissima Trinità sul Monte Autore”, Roma 1969, pp. 111-113.
2 – Roma, Archivio storico della Soprintendenza di Roma. Federico Hermanin – Missioni. Vallepietra.