Antonio Battisti
Piccolo dizionario dialettale di Pietrasecca
I quaderni di Lumen n.5, Pietrasecca di Carsoli (AQ), 2001, pp. 38.
Sicuramente è l’idea delle radici, il senso di appartenenza ad avere spinto Antonio Battisti (cresciuto “bilingue” grazie anche ai suoi genitori che, in controtendenza con l’epoca, capirono l’importanza della tradizione culturale della propria terra) a scrivere questo volumetto: iniziato quasi per gioco, nei primi anni ’90, a partire da un nucleo di termini desueti e ormai poco o niente usati nel dialetto di oggi. Storicamente la nostra zona è area di insediamenti Equi in epoca preromana, ed è stata poi latinizzata dai coloni importati da Roma, a Carsioli come ad Alba Fucens. Il dialetto di Pietrasecca è simile a quelli che si parlano nel resto del Carseolano, nel Tagliacozzano, nel Fucense, nel Cicolano e persino, in parte, nel Sublacense; presenta tuttavia differenze e peculiarità tipiche rispetto agli altri. Come gli altri dialetti dì questa “terra di confine”, ha subito vari (ma limitati) influssi linguistici, talvolta anche francesi e spagnoli, che si sono integrati alla lingua indigena, risultato della stratificazione della lingua latina su quella prelatina di matrice oscoumbra. Benché in quest’area etnico-linguistica il sostrato sia comune, è tuttavia presente il fenomeno dell’esclusività, cioè una sorta di rigetto psicologico di termini, forme, costruzioni e cadenze dei “vicini”. Questa caratteristica, associata al fenomeno della fissità, cioè la scarsa tendenza dei dialetti a mutare anche nel corso dei secoli, specialmente se assenti o limitati sono gli influssi della lingua letteraria, contribuisce a generare le cospicue differenze che si possono cogliere tra i dialetti di paesi anche a pochi chilometri di distanza. Il libro è reperebile presso la sede dell’associazione Lumen: via Luppa 10, 67065, Pietrasecca di Carsoli (AQ).