W. PULCINI. Arsoli. Il suo sviluppo e la sua cultura
seconda edizione aggiornata, Ass.ne Culturale Lumen, 2008 Carsoli, (cm 24×17), pp. 154, ill. b/n.
Se si pensa a come oggi sono veloci i tempi dentro i quali i nostri giovani bruciano tutto, sentimenti compresi, digitando frenetici le moderne tecnologie, e a quanto altrettanto velocemente si inviano intere frasi restringendole in poche lettere (e, tuttavia, la loro comunicazione funziona!); se guardiamo a tutto questo, dicevo, dobbiamo riconoscere al Professore – come tutti lo chiamano ad Arsoli – che nel 1980, quando ha pubblicato la prima edizione di questo volume, ha anticipato i tempi raccontando in maniera sintetica ed efficace, condensati in sole 150 pagine, mille anni di storia e di storie di questo paese che, nell’Ottocento del trascorso secolo, si vantava di essere una “piccola Parigi”.
E sicuramente è per questa ragione che questo libro ha avuto così tanto successo ed è stato così unanimemente apprezzato! Per le sue brevi ma dense pennellate con le quali ha ritratto tutti gli aspetti e gli angoli segreti del territorio; per le sue concise ma rigorose descrizioni delle vicende, delle storie, della cultura, della vita contadina e religiosa che hanno evocato ricordi e leggende, suscitato emozioni. E soprattutto per l’imparzialità con la quale ha trattato temi scottanti, argomenti socio-politici e fatti della vita amministrativa, che pure l’hanno visto per lunghi anni direttamente impegnato. Ed un uomo così profondamente impastato con la vita locale, così perdutamente innamorato del suo paese (fino ad essere molte volte troppo partigiano!) non poteva declinare l’invito che gli partiva da dentro vòlto a completare questo racconto. Bene ha fatto, quindi, a rivedere ed aggiornare fino al 2007 questa sua opera essenziale per chi voglia conoscere Arsoli e gli arsolani. Dopo cinquant’anni – la sua prima pubblicazione è datata 1957 – spesi a studiare e a raccontare il suo microcosmo non può nè deve bastare la soddisfazione personale, come spesso ama ripetere: occorre che la comunità arsolana riconosca pubblicamente a questo suo cittadino quanto ha fatto per Arsoli, di quanta passione e di quanto amore sono piene le sue parole che riempiono le pagine di questa seconda edizione di Arsoli. Il suo sviluppo e la sua cultura. Anche qui, come nella prima, l’Autore esprime nuovamente il desiderio “che tra i giovani venga fuori presto qualcuno che si appassioni allo studio di Arsoli” per continuare, aggiungo io, questa sua magnifica avventura culturale e umana. (Artemio Tacchia)