A. TURANO. Camerata Vecchia
2003 Graphisoft editrice Roma, (cm 15×21), pp. 82, ill.ni a colori e b. n., Euro 10,00
L’intenzione dell’Autore era quella di raccontare una delle tante “città morte” di cui è ricco il Lazio. Tuttavia il materiale d’archivio e archeologico intorno a Camerata Vecchia è assai scarso, per cui la ricerca ne ha sofferto, e molto. Ma pure per la parte, vedi l’incendio del 9.1.1859, dove documenti importanti erano già stati pubblicati nel 1994 (Hinterland), su “Il passato e il presente”(1996) e su “L’Arca ritrovata”(2002) e, quindi, disponibili, sono stati stranamente trascurati. La conseguenza è che si cita la casa dove iniziò l’incendio come proprietà di Pietro Pelosi anzichè di Simone Pelosi e si dice l’affittuario essere Antonio Callesi anzichè Antonio Galeri. E’ la trascrizione dei documenti d’archivio presenti in questo libretto, che pure si rivelano utili e interessanti aggiungendosi a quelli già noti, che ci appare approssimativa. Meritevoli di nota, al contrario, sono le fotografie, i disegni e le illustrazioni eccellenti con la ricostruzione della chiesa, del piccolo villaggio scavato nella roccia e le casette con i tetti di tavole di faggio. Il volumetto si legge velocemente, in modo scorrevole; ma i documenti riportati forse sarebbero stati più utili all’interno del testo, anzichè nelle note. Da essi si viene a sapere della durissima vita che conducevano i cameratani, della perdita di quasi tutto il bestiame nel 1763 e dell’emigrazione verso la Campagna romana, di come si conducevano le cose correnti nel paese (la posta, il macello, l’affitto dei pascoli, il medico assente). Non manca, infine, l’ennesima riproposizione dei disegni e del diario di Coleman del 1881.(ar. ta.)