GIOVANNI MINORENTI. Ciciliano e il suo popolo
2006, Tiburis Artistica ed., pp. 302 più XVI tavole a colori e allegata la carta con la toponomastica storica del territorio, foto b. n. nel testo, s. i. p.
Ciciliano è un paese che ha una storia antica. Storia documentata più volte, soprattutto dagli studiosi tiburtini, e concentrata in particolare sulle bellezze archeologiche appartenenti a Trebula Suffenas. Ma i lunghi anni dedicati alla ricerca e alla raccolta della gran mole di documentazione sono stati guidati dal “grande amore per il paese e per la sua gente”, come scrive l’Autore, e, certo, non solo per il vanto di avere nel territorio di Ciciliano “numerosi avanzi archeologici”. Ecco perché il libro, dalla preziosa veste grafica e arricchito da bellissime tavole a colori e foto d’epoca, parla molto del popolo, del suo lavoro (l’agricoltura, le mole, le aie, le cone), delle sue tradizioni laiche e in particolare di quelle religiose (chiese rurali, confraternite, parrocchiale, feste dei santi patroni, presenza di religiosi, visite pastorali), della vita quotidiana, dell’uso del territorio fin dalla preistoria. Non c’è solo il racconto della nascita del castello, della storia politica del feudo (dominio soprattutto dei Theodoli) e delle sue leggi (interessantissimo lo Statuto del 1579 trascritto integralmente), ma anche la narrazione sociologica, documentata con tabelle statistiche, della vita dei Cicilianesi, delle fatiche dei contadini-braccianti, della guerra “fino alla fine di un’epoca”, svolta con avvertita partecipazione emotiva da parte dell’Autore. (ar. ta.)