G. RITA
Da Vicovaro a Venezia. Introduzione a Marcantonio Sabellico
Tivoli 2004, Comune di Vicovaro, pp. 176, ill. b.n., s.i.p.
Da anni il Comune, nell’indifferenza dei più (cosa che accade dappertutto, comunque) aveva intitolato al Sabellico una strada, la scuola, la biblioteca ma, a parte l’ottimo contributo di Pomponi nella sua Storia di Vicovaro, mai localmente era stata effettuata una ricerca e pubblicato un libro che, con senso critico e scientifico, restituisse a tutto tondo la “grande” figura di umanista e di scrittore di questo cittadino vicovarese e ne accettasse i limiti di storiografo. E che, soprattutto, facesse piazza pulita delle “autentiche dicerie di bassa lega” fatte circolare artatamente da scrittori veneti piccati dal successo che “un forestiero” otteneva (o aveva ottenuto) interessandosi alla storia della Serenissima. Salutiamo, quindi, con vera soddisfazione la pubblicazione di questo libro e le iniziative annunciate per la stampa delle opere di Marcantonio Coccia Sabellico (Vicovaro, ca. 1450 – Venezia, 1506), se non altro perché, finalmente, si potrà conoscerlo e studiarlo sul serio. Il Sabellico, scrive l’Autore, è tutto da riscoprire e rivalutare, non solo come umanista, pedagogo e uomo di lettere ( fu poeta e acclamatissimo oratore) ma anche come “storico” in quanto la sua produzione fatta di “abbellimenti stilistici” non è stata “mera retorica, usata al solo fine celebrativo, ma una storiografia diretta alla formazione dei quadri dirigenti”. E per questo, allora, ebbe successo. Serviva, come si dice in politica, a raggiungere lo scopo: e lo scopo era, nell’esaltare l’antichità e la grandezza del passato, “offrire un sostegno alle aspirazioni imperialistiche” di Venezia. Il libro, nel suo svolgersi tra i diversi capitoli (“L’apprendistato romano“, “Il magistero udinese“, “L’approdo a Venezia“, ecc.), segue lo stesso itinerario che il Sabellico percorse da Vicovaro a Venezia nel Quattrocento, affiancando, in maniera stimolante ed intelligente, sempre ai dati biografici i più notevoli esempi della sua produzione letteraria. (ar. ta.)