Dall’Unità d’Italia al brigantaggio

M. DI CESARE – S. FERRARI (a cura di), Dall’Unità d’Italia al brigantaggio
Comune di Sante Marie (AQ), DVG/Studio Avezzano 2010, (cm 19,7×19,7), pp. 60, ill. b/n e a col. nel testo, s. i. p.

Nell’ex-palazzo Colelli, da poco restaurato al centro del paese, l’Amministrazione comunale, d’intesa con l’Archivio di Stato dell’Aquila, ha allestito una interessante “Mostra-Museo” (impreziosita da armi d’epoca, strumenti della comunicazione, monete e altri materiali) sui primi anni dell’Unità d’Italia e sul conseguente fenomeno del brigantaggio al quale, in modo particolare, Sante Marie è legato per il fatto d’armi e la cattura di Josè Borjès avvenuta l’8 dicembre del 1861 presso la cascina Mastroddi nella valle Luppa. Il Catalogo contiene in maniera sintetica, ma sufficientemente completa per farsi un’idea di questa impropria “guerra civile” che interessò la Marsica, foto, documenti (lettere, decreti, proclami, rapporti, sentenze) e brevi, ma significativi, testi sugli avvenimenti principali relativi agli ultimi anni dei Borboni, alla conquista del Regno delle due Sicilie da parte di Garibaldi, alla “Reazione” (Alonzi, Borjès), all’attività dei briganti e delle brigantesse, alla conseguente repressione. Un ottimo contributo, equilibrato (troppi “strani” nostalgici dei Borboni si rivedono, purtroppo, in giro in questo periodo), che stimola la ricerca ulteriore per capire cosa spinse anche tanti contadini e pastori abruzzesi a prendere in mano il fucile non solo contro i proprietari terrieri ma anche contro l’Italia appena riunita. ( A. Tacchia)