Il catasto di Pietrasecca del 1749

A. BERNARDINI (a cura di), Il catasto di Pietrasecca del 1749
2007 Associazione Cilturale LUMEN, (cm 17×24), pp.138.

Se non fosse stato per il sindaco di Collalto Sabino, Di Gregorio, che lo trovò nel 2002 in un mercatino dell’usato a Rieti, questo Catasto chissà, ora, in quale biblioteca privata sarebbe nascosto. Ed invece l’Associazione Lumen l’ha dato alle stampe, rendendo un servizio davvero utile alla piccola comunità di Pietrasecca di Carsoli. Nel frontespizio del manoscritto si legge “Catasto dell’Università di Pietrasecca in Provincia di Apruzzo Ultra” e la specifica che esso è diviso in due parti: nella prima sono descritti tutti i beni dei singoli cittadini secolari e delle chiese; nella seconda i beni stabili dei forastieri. A trascrivere il “difficile” testo manoscritto ci ha pensato l’instancabile Bernardini, che nella prefazione ricorda quanto l’operazione non sia stata agevole. Il catasto onciario (dal valore in once) è composto da schede (“169 carte”) sul quale è segnato il proprietario dei terreni stimati in coppe e canne con relativi confini. Si contano ben 250 famiglie, comprese alcune di Colli di Monte Bove e di Tufo. Naturalmente questi Catasti sono una fonte copiosa di notizie e di curiosità circa le località, il tipo di conduzione agricola del terreno, le persone, la ricchezza di alcune famiglie, la presenza economica anche del clero e dei signorotti romani. Un documento che non può mancare nelle case degli attuali abitanti di questo minuscolo e caratteristico borgo, eretto a strapiombo su un’enorme montagna segata di netto!(ar. ta.)