G. PANIMOLLE. Le acque e gli acquedotti di Roma antica
Comunità Montana dell’Aniene, 2007 Subiaco, (cm 18×25), pp. 206, molte illustrazioni b/n nel testo.
Panimolle da sempre si è interessato all’archeologia e, in particolare, agli acquedotti che hanno attraversato la “sua” valle. Lo aveva fatto, forse troppo tecnicisticamente nel 1968 e nel 1984, perciò, con il presente bellissimo volume ha provveduto ad effettuare una rilettura critica dei suoi precedenti lavori, rendendo il testo più agevole, riducendo le citazioni in latino, dando più risalto ai grandi acquedotti della valle dell’Aniene. Peccato che il paesaggio, nel frattempo mutato, abbia impedito di fotografare i luoghi e i manufatti antichi e di effettuare nuovi rilievi e misurazioni. Riferimenti essenziali, sono restati dunque per l’Autore, il Trattato sulle acque del Frontino e le ricerche imprescindibili di Ashby. Nei primi capitoli il libro offre uno sguardo panoramico degli undici acquedotti realizzati dai Romani a partire dall’anno 441 di Roma fino all’anno 226 d. C. Ben cinque capitoli sono dedicati, invece, ai quattro magnifici acquedotti che originano dalla valle dell’Aniene: l’Anio Vetus, Marcius, Claudius e Anio Novus. Gli altri capitoli trattano della monumentalità degli stessi, con la descrizione degli archi, dei serbatoi, dei trofei e delle terme. Il volume è impreziosito da numerosissime foto e da un vero bijou: 24 incisioni di G. B. Piranesi. L’opera è stata finanziata dalla X Comunità Montana «con l’intento che venga messa a disposizione di Comuni, biblioteche, scuole [...] per fare in modo che soprattutto i giovani comprendano quanto sia importante proseguire nell’opera di valorizzazione della valle dell’Aniene».(ar. ta.)