Le mie memorie

G. PANIMOLLE. Le mie memorie
Agosta, 2012, pp. 235, s.i.p.

La biografia di Giuseppe Panimolle s’intreccia con le vicende di Agosta. Non c’è che dire. Non manca nulla della vicenda umana e civica di Giuseppe Panimolle, genius loci di Agosta. Lavoro, studio, incarichi di sindaco del Comune e di Assessore Provinciale, viaggi: sono tutti documentati con scrupolo e belle fotografie. Singolare rilievo hanno le “storie” dei vari parroci di Agosta. La “mischia” politico-amministrativa locale (così definita dal Panimolle!) è rivissuta in tutti i particolari e nei risvolti sociali e psicologici. E questo ci spinge ad una considerazione. Quante energie nei paesi della Valle dell’Aniene (e non solo) si sono consumati nelle mischie fra gruppi contrapposti! E così era rinviato a “dopo” lo sforzo di collaborare con gli altri Comuni, nell’ unità della Valle dell’Aniene.
Giuseppe Panimolle è un leale testimone del suo tempo. La sua vicenda (e quella di Agosta) non riguarda solo lui stesso, la sua famiglia e gli Agostani, anche se documenta un impegno, un cursus honorum ininterrotto, una fiducia nella buona vita della sua Agosta. Chi ricorda l’abitato di Agosta degli anni ’50 riconosce i progressi urbanistici, igienici, culturali di quel Comune. Attore di tutto questo è stato anche Giuseppe Panimolle, che ricordiamo per gli altri suoi libri: sugli acquedotti romani, sulla Resistenza nella Valle dell’Aniene, sul dialetto e la storia locale di Agosta. E anche per la poesia. Panimolle è la dimostrazione vivente che nel dopoguerra la mobilità culturale e sociale c’erano davvero, attraverso la scuola e l’Università. Il costo era un impegno eccezionale e continuo. A condizioni generali mutate, oggi occorre che scuola e società ridiano vita a una seria ripresa del prestigio sociale per chi lavora e s’impegna seriamente. (Giuseppe Cicolini)