C. CENTRONI (a cura di), Restauri a Licenza. Un patrimonio storico recuperato. Chiesa Vecchia, Chiesa Nuova, Stele della Croce
Gangemi Editore 2009, (cm 30×21), pp. 160, numerose ill. b/n e colori nel testo, s.i.p.
L’architetto Costantino Centroni, già Soprintendente per i Beni Architettonici e il Paesaggio del Molise, dell’Umbria e infine del Lazio e cittadino di Licenza, ha curato la pubblicazione di questo interessante volume, attraverso il quale si intende far conoscere il prezioso lavoro effettuato per salvare una parte dell’importante patrimonio artistico e architettonico del paese di Orazio, nella Valle Ustica. Prima fra tutte la così detta “chiesa vecchia” della Concezione, riaperta al pubblico l’8 settembre del 2005, dopo un lungo iter di restauri iniziato negli anni Ottanta; quindi la “chiesa nuova” di S. Giovanni Battista ed, infine, “la stele della croce” o obelisco. Oltre ai saggi di Centroni sullo sviluppo e la tipologia del centro storico di Licenza e le due chiese locali, molti contributi assai documentati sono di: Alberto Crielesi, in particolare sulla schiatta degli Orsini di Licenza, sulle vicende storico-artistiche della “chiesa vecchia” (ante sec. XV- sec. XVI) e le commissioni del vescovo Mario, sulla vita religiosa a Licenza e sull’obelisco (1615); Luca Maggi, che affronta gli aspetti architettonici e racconta la storia degli interventi edilizi sull’antica parrocchiale; Anna Paola Garberini, che illustra in particolare i restauri dei dipinti murali e degli stucchi di entrambe le chiese; Giovanna Montani, con notizie biografiche del Valadier; e, infine, Paolo Civiero e Marta Grau Fernandez con il rilievo dell’abside della “chiesa vecchia”. Il pregevole volume, molto curato nella parte grafica, è arricchito da stampe d’epoca, vecchie cartoline, fotografie, rilievi e disegni nonché documenti provenienti dai più importanti archivi di Stato, Vaticano e diocesani. Il volume, oltre a documentare e far conoscere, si pone anche l’obiettivo di stimolare le amministrazioni preposte alla conservazione ed alla tutela ad impegnarsi maggiormente per il recupero e la valorizzazione dei centri storici “minori” come quello di Licenza, che hanno tutti un’origine medievale ed una interessante «conformazione urbana sviluppatasi spontaneamente secondo esigenze abitative e possibilità economiche delle famiglie aggregate alle corti dei feudatari».
Licenza, insomma, non è solo la villa di Orazio ma anche altri monumenti importanti artisticamente ed architettonicamente. È, curiosamente, anche il particolare “obelisco della croce” fatto erigere a mo’ di guglia dal vescovo Mario Orsini con la pietra “tinta di rosso oscuro” di Petra Demone, e non solo come monito verso i banditi che taglieggiavano gli abitanti della zona o come ex-voto per lo scampato pericolo dalla peste, ma anche per celebrare l’excursus genealogico del “ramo” degli Orsini di Licenza. (Artemio Tacchia)