Storia di Subiaco e suo distretto Abbaziale

Livio Mariani (a cura di Michele Sciò)

Storia di Subiaco e suo distretto Abbaziale

Subiaco 1997, pp. 329.

La pubblicazione del manoscritto Storia di Subiaco e suo distretto abbaziale di Livio Mariani (Oricola 1793 – Atene 1855) si colloca nella linea dell’attività editoriale della Biblioteca di Santa Scolastica, il cui compito primario è di immettere nel circuito della ricerca storica i contributi più validi per un puntuale approfondimento del passato. L’opera del Mariani offre un contributo specifico allo studio della storia sublacense, perché si diversifica dal Chronicon del Mirzio, pubblicato, e del Capisacchi, ancora inedito, permettendo la conoscenza di avvenimenti politici ed economici relativi a un periodo di transizione non sufficientemente approfondito. Il merito va dato al Dott. Michele Sciò, il quale con una ricerca meticolosa, da certosino, ha corredato lo scritto di un ampia e puntuale introduzione, di un nutrito indice analitico e di un vasto repertorio bibliografico. La Storia di Subiaco e suo distretto abbaziale di Livio Mariani è unica nel suo genere, e per questo isolata nel panorama della storiografia sublacense. Non è ispirata da motivi letterari, ma da un’appassionata ricerca della verità storica. Verità intesa come traguardo di emancipazione morale, come esercizio del “parlare chiaro”, e per questo segno di libertà, perché antepone la franchezza all’insinuante persuasione, la critica all’adulazione, il rischio all’inedia. È la testimonianza dell’impegno civile di un uomo che ha fatto propri molti insegnamenti illuministi, che non si è lasciato irretire dalle stanche abitudini sublacensi. L’opera si inquadra nella storiografia del territorio abbaziale come un documento di transizione, con spunti romantici innestati su un robusto ceppo illuminista. Affiorano qua e là intonazioni retoriche, dovute alla formazione culturale dell’Autore, che testimoniano la persistenza di atteggiamenti provinciali. Non mancano poi le parole taumaturgiche della pubblicistica settecentesca, “riforma” e “pubblica felicità“, viste con gli occhi del Muratori e talvolta con quelli del Vasco, del Constant e di altri intellettuali, i cui testi Mariani lesse probabilmente nella Corsiniana di Roma e nelle biblioteche del seminario e di Santa Scolastica a Subiaco. La sua indole pragmatica gli fa indagare il passato in prospettiva futura, centrando il racconto sul territorio abbaziale, con le dinamiche umane, economiche e geografiche che gli sono proprie, senza prescindere dai fatti politici che le generano e influenzano. Le osservazioni sulle popolazioni abbaziali, viste nel loro lavoro, nell’organizzazione comunitaria e nei processi decisionali, nonchè il timido accenno ad un territorio inteso oltre che come area geografica anche come spazio economico e politico, costituiscono alcuni pregi della fatica dell’Autore. La pubblicazione è da ritenersi una pietra miliare nella ricerca storica locale.