TEATRO POPOLARE DI CANTERANO, Raccolta commedie teatrali 2019-2022, Canterano 2023, (17×24), pp. 224, ill. b/n, s.i.p.
L’Associazione Culturale “La Murritana” di Canterano-Domenico Antonioni APS opera da tempo per stimolare e sostenere iniziative popolari in seno alla comunità che vive nel piccolo borgo in provincia di Roma. Uno dei mezzi più potenti, offerti dalle creazioni artistiche ed intellettuali e naturalmente insito nel patrimonio culturale collettivo, consiste nella rappresentazione teatrale, dalla quale possono sgorgare infiniti insegnamenti. Oltre a rafforzare lo spirito del gruppo che partecipa all’azione scenica, il teatro, come è noto, svolge anche un’intensa attività terapeutica. Il Teatro Popolare di Canterano, occorre aggiungere, attinge direttamente dal tesoro secolare costituito dal dialetto, al quale viene restituito così un valore aggregante, per salvare almeno in parte le radici di una cultura che tende ad essere costretta ai margini e che rischia di andare perduta definitivamente.
Nel volume che qui viene presentato sono raccolti copioni e sceneggiature teatrali, la cui particolarità consiste nel fatto di essere compilati nel dialetto di Canterano, al quale è stata comunque aggiunta la versione italiana.
Si tratta, complessivamente, di cinque commedie e di un racconto, preceduti dalla prefazione del presidente dell’associazione “La Murritana” Michela Rustici e dall’introduzione curata da Armando Dionisi. Alla fine è stata inserita una “breve legenda” per agevolare la lettura del dialetto. Alcuni lavori, come “Ju farzu ‘mmalatu” sono tratti da classici (“Il malatto immaginario” di Molière), altri, invece, sono ispirati ad episodi di vita paesana (“La storia vera di Minicucciu e Filicetta – Anno Domini 1801”) ovvero a baruffe paesane e tragedie umane, come si legge nel sottotitolo della commedia “Aspettando la visita del Prefetto – 25 luglio 1943, un giorno speciale nella vita ordinaria del paese”.
Un’opera meritoria, in sostanza, che giustamente pone in luce il contributo volontario offerto con amore ed entusiasmo da una associazione locale del nostro territorio, che non si prefigge fini di lucro e che, oltre i fini culturali, si dedica ad attività di beneficenza (NiCa).