VOLO CHIOCCHIENNO ADDO’ S’ALLOCA JU SOLE (POESIE)

GIOVANNI CENSI, Volo chiocchiènno addo’ s’allòca ju sole (poesie), Grafikarte, Roma, 2016
(cm 14×21), pagine 240, alcune illustrazioni in bianco e nero, senza indicazioni di prezzo.
Il secondo libro di Don Giovanni è una raccolta di suoi componimenti poetici scritti nel dialetto di Gerano. L’autore così ce li presenta: “Volo chiocchènno (volo cantando come l’assiolo) addo’ s’allòca (si posiziona) ju sole (il sole). Perchè? Perché confrontarsi con il dialetto è come scavare un tesoro di oggetti preziosi, che raccontano a prima vista la storia di uomini di altri tempi, per poi scoprire che il contenuto calza preciso a noi e al nostro vivere quotidiano. Le passate generazioni di coloro che ci hanno preceduti e sono vissuti in questo stesso luogo, non sono del resto tanto lontane: le proprietà (case, terreni, boschi…), gli strumenti di lavoro, gli animali, le piante, le vie, le piazze, le chiese, i loro nomi… sono ancora tra noi, come anche il loro linguaggio. Per questo parlare alla jeranèlla: profuma di pane sfornato, di mosto che fermenta, di acqua fresca che disseta, di sapore di frutti maturi, di fieno falciato, di legna da ardere; ritrae uomini, donne, animali fruitori della creazione; scandisce l’avvicendarsi delle stagioni, del tempo liturgico, i giorni di festa e di lutto; facilita il colloquio col vento, la pioggia, il sole, la luna e le stelle; ritrae uomini curvi sul lavoro, ma sempre capaci di amore trascendenza”. (Luca Verzulli)