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Dicono di noi....
Lettere e news...
Nella nostra rivista AEQUA, per scelta editoriale e per non rubare pagine agli articoli, non avevamo previsto spazi da riservare alle lettere. Sopperiamo alla carenza utilizzando lo spazio molto pi ampio che ci offre, adesso, il nostro sito web.

  • 16.7.2008 - Ci scrive da EBOLI il dott. CHRISTIAN DI BIASE:"Egregio signor Luigi Battisti, AEQUA, avendo riscontrato nel suo articolo avente titolo "Un'etimologia del nome Tibur" forti analogie e logiche relazioni scientifiche con gli studi circa il periodo preindoeuropeo della nostra città, appunto Ebur ora Eboli,ci siamo convinti della necessità di invitarla in sede di dibattito al fine di chiederle di relazionare il formidabile lavoro da lei svolto. La nostra è un'associazione no profit di appassionati di storia e archeologia denominata "Centro studi storici "Simone Augelluzzi" che ha per presidente il signor Franco Manzione archivista presso l'archivio di Stato di Salerno. Le porgo i miei piú cordiali saluti "

  • 10.7.2008 - Scrive il dott. FRANCO LAZZARI:"Buongiorno e complimenti per le vostre attivitá. Ho ricevuto copia, devo dire molto tempestivamente, del volumetto allegato al vs ultimo numero su "I Monti Frumentari nello Stato Pontificio - Gli esempi di Roviano e Vivaro Romano" di Aldo Innocenzi e Beatrice Sforza. Sono ormai in dirittura d'arrivo per la pubblicazione di un volume sull'argomento e vorrei chiedere, se possibile, alcuni ulteriori chiarimenti sulla documentazione citata nel volume di Innocenzi e Sforza. A pag. 8 é citato un prospetto poi edito da pag. 33. Purtroppo non viene riportata la segnatura archivistica del documento nè il mittente (é citato genericamente il nuovo stato italiano). Sarei grato se potessi ricevere queste informazioni e magari una copia digitale del documento in oggetto. Un cordiale saluto "

  • 19.6.2008 - Ci scrive SIMONE:"Gentilissimi, mi chiamo Simone e lavoro come Educatore e Pedagogista per minori. Mi occupo di narrazione orale e raccolta di storie di vita, in particolar modo legate alla vita contadina e alla transumanza nella Valle dell'Aniene specialmente. Le storie che raccolgo le racconto durante diversi eventi oppure all'interno di laboratori scolastici. Vorrei sapere se eventualmente siete interessati ad un lavoro di questo tipo, che si concluda in un racconto orale. Oppure se siete interessati ad un racconto orale che sto portando in giro che raccoglie in sè tante storie di vita del nostro territorio. Grazie,cordiali saluti "

  • 16.6.2008 - Ci scrive da LUCCA FRANCO MASINI:"Collaborare con una rivista come la vostra è un onore. Intanto vi invio un allegato per vedere come va, poi mi direte. Grazie"

  • 3.6.2008 - Ci scrive da S. GIOVANNI IN PERSICETO (Bo) il Prof. MARIO GANDINI, direttore della rivista “Strada maestra” -: "La Dott. Serrazanetti, responsabile di questa Biblioteca, mi suggerisce di proporre il cambio dei vostri quaderni con la nostra rivista. Allego una copia del n. 63 di Strada maestra. Se siete d'accordo, possiamo attivare subito il cambio; abbiamo disponibili anche copie di numeri arretrati. In attesa di una V.a risposta, porgo cordiali saluti."

  • 28.5.2008 - Ci scrive da TAGLIACOZZO la Prof.ssa BRUNA SANTINI:"COME PROSSIMA GITA PROPONGO LA REGGIA DI VENARIA IMPERIALE, NATURALMENTE NON DI UN SOLO GIORNO. GRAZIE PER LA MERAVIGLIOSA ESPERIENZA A PADULA. UN SALUTO"

  • 20.5.2008 - Ci scrive da FIRENZE il Direttore della Biblioteca Riccardiana:"Ringrazio per il gentile dono inviato a questa Biblioteca ed assicuro che l'opera sotto indicata sará messa a disposizione degli studiosi. - Nicola Cariello, Bisanzio Roma e Kiev al tempo dell'imperatore Giovanni Tzimisce... Cordiali saluti IL DIRETTORE Dott. Giovanna Lazzi "

  • 9.5. 2008 - Ci scrive da FRIBURGO (SVIZZERA) il Prof. MICHAEL P. FRITZ :"Monsieur, Je suis tombè sur le site de la revue Aequa dont malheureusement aucune bibliothéque en Suisse ne posséde l'abonnement. J'aimerais donc vous commander les numèros suivants : Aequa 1998 (0), Aequa 1999 (1), Aequa 2000 (2), Aequa 2004 (17), Aequa 2006 (26). Je m'intèresse en particulier á l'histoire du château d'Arsoli et au patronage artistique des princes Massimo d'Arsoli, dont vous avez vous-même publiè un article dans le numàro 17. J'attends de vos nouvelles sur les modalitès de paiement. Avec mes meilleures salutations»."

  • 16.4.2008 - Ci scrive da AVEZZANO il Sig. GIANLUCA TARQUINIO:"Salve. Ho conosciuto il prof. Verzulli a casa di don Fulvio Amici a Pietrasecca parlando di iconografia musicale. Posseggo soltanto i n. 0 del 1998 e il n. 2 gennaio 2000 di Aequa. Mi piacerebbe avere l'intera collezione, se possibile, come posso fare, quanto costa. Avrei urgentissimo bisogno del n. 13 (aprile 2003), è possibile un invio per posta celere, o meglio per corriere, naturalmente con tutte le spese a mio carico ? Grazie "

  • 26.3.2008 - Ci scrive da Roma il Dott. ENZO DI GIACOMO:"Complimenti per il vostro Sito, le vostre iniziative e per la Rivista. Potrei ricevere una copia della Rivista? Grazie."

  • 20.2.2008 - Ci scrive da Roma il Sig. PAOLO EMILIO CAPALDI:"Gentilissimo Redattore - ed anche più (e per questo grazie) - Le scrivo per poter procurare alcuni numeri dell'interessantissima rivista "Aequa", da Voi pubblicata. I numeri in questione sono i seguenti (...). Inoltre, sto cercando come un indemoniato il volumetto di A. Innocenzi - L. Verzulli, S. Elia. Un monte, una chiesa, una casa, Subiaco, 2000. Vendetti anche l'anima al diavolo per cercare il Suo libro di proverbi in dialetto rovianese, risalendo per ben due volte la mulattiera che porta al paese (non ho la macchina). Purtroppo non ebbi riscontro. Per favore, mi indichi le condizioni di vendita e di spedizione RingraziandoLa per quello che potrà fare. La Ossequio."

  • 16.1.2008 - Ci scrive ROSSELLA (MARIA ROSA) NICOLAI da Torano:"Salve sono Rossella, stavo pensando perchè Aequa non si occupa dello strano caso delle cartine geografiche del 1700 o giù di lì che si trovano nei musei vaticani e che rappresentano il Cicolano? ps: le cartine sono dipinte e si trovano sui muri di una stanza detta appunto delle cartine ho visitato il sito del museo vaticano e ho scoperto che le cartine sono del 1570. Guardate, poi, cosa ho trovato navigando qua e là su internet:- "Invece il Cicolano non è parlato in Abruzzo, ma nel Lazio e quindi stona in una pagina sui Dialetti d'Abruzzo". Il cicolano è un dialetto."

  • 13.12. 2007 - Ci scrive da Subiaco la laureanda CONCETTA FEDELI.:"Gent.mo sig. Tacchia,i numeri di Aequa che cercavo li ho trovati, ora vorrei guardare se c'è qualcosa che può interessarmi sul suo: "Il passato e il presente. Riti feste e tradizioni popolare nella Valle dell'Aniene". Io scrivo da Subiaco e per comodità ho scelto di fare una tesi sperimentale sui monasteri benedettini, sperimentale perchè è una tesi di geografia della percezione e voglio indagare circa il rapporto tra popolazione sublacense e monasteri attualmente ... quella che è l'immagine di Subiaco tra i sublacensi ed i pellegrini che provengono dalle più svariate parti del mondo - anche dai paesi arabi, India, Corea ecc- per vedere quali siano i luoghi più significativi oggi per i sublacensi e perchè e, per i turisti, cosa conoscono di Subiaco e della Valle dell'Aniene. Voglio trattare dei pellegrinaggi e della festa patronale oggi e storicamente e dei differenti significati che assume ma soprattutto voglio focalizzare l'attenzione sulla possibilità di sfruttare il turismo religioso a vantaggio di tutta la Valle dell'Aniene, infatti la maggior parte degli intervistati - che soggiornano a Subiaco per un solo giorno o solo per il tempo della visita ai monasteri - hanno dichiarato di essere interessati a conoscere le altre attrattive della valle dell'Aniene e quindi a soggiornare più a lungo nel nostro territorio, che però non conoscono affatto. Lo scorso anno ho letto la raccolta "Ritorno". La sua poesia n.6 è sublime...... solo che una poesia così bella non può avere un numero per titolo, meglio non mettere niente. Per pubblicare una raccolta di poesie ci vuole grande coraggio, è mettere a nudo la propria anima, qual è lo scopo per il quale lo si fa?."

  • 11.12.2007 - Ci scrive da Fonte Nuova LUIGI TOCCI: "Salve mi chiamo Tocci Luigi e vivo a Fonte Nuova (RM),vi scrivo innanzitutto per congratularmi per il lavoro che state svolgendo con la Vs. rivista e per far conoscere la storia di questo antico e glorioso popolo che erano gli Equi. Purtroppo solo ora sono venuto a conoscenza del vostro sito e quindi ho deciso subito di abbonarmi, in quanto essendo i miei genitori originari della zona del Cicolano, mi sto appassionando, gi da qualche anno, alla storia di questa zona del Lazio cosi meravigliosa e ancora incontaminata. Con l'occasione magari un giorno vorrei scrivere un articolo inerente a queste zone specialmente la zona di Fiamignano, molto ricca di storia."

    Caro Sig. Tocci,
    La ringrazio per gli apprezzamenti che ci rivolge circa la nostra rivista e, presumo, quanto pubblichiamo sul nostro sito. Siamo felici che abbia deciso di abbonarsi e, soprattutto, per l'interesse dichiarato a mandarci articoli su Fiamignano e zona del Cicolano che volentieri pubblicheremo. Il popolo degli Equi stato cancellato dai romani... ma piano piano qualcosa sta riemergendo dagli ultimi scavi. Noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di recuperare una identit culturale che, anche questa, sempre rimasta celata. Difficile pronosticare se noi o altri ci riusciranno. Intanto, da dieci anni abbiamo gettato un sasso nello stagno...
    Cordialmente
    Artemio Tacchia

  • Da Anticoli il 22.10.2007 scrive Luigi Scialanga. "Abbiamo deciso che la rivista "AEQUA" troppo bella per non essere onorata (e regolarmente pubblicizzata) da una nostra pagina. Scopri, per esempio, tutte le cose interessantissime che puoi trovare sul numero 31, attualmente in edicola, leggendo il sommario degli articoli (e un piccolo estratto di ciascuno di essi) su ScuolAnticoli! Alla pagina http://www.scuolanticoli.com/pageaequa.htm "

  • (Settembre 2007) - Salve mi chiamo Palma Alessandro e sono di Roma, ma ho origini riofreddane. Sono interessato alla vostra Associazione culturale che già tempo fa avevo avuto modo di conoscere. Volevo sapere se era possibile acquistare anche gli arretrati (sono in possesso solo dei numeri 6-7). Ho appena effettuato online il pagamento del bollettino come socio ordinario(30 euro).

    Caro Alessandro, la tua iscrizione è stata registrata. Grazie. Gli arretrati, tranne il 2 che è esaurito, ma che stiamo ristampando insieme allo 0 al 23 e al 24, sono disponibili e puoi acquistarli dietro versamento di CC/P. Se vuoi mandare foto, cartoline, commenti, articoli...insomma collaborare sei il benvenuto! Artemio

  • 10.09.2007 - Mi chiamo Fabio Pillonca sono nato a Roma e vivo da molti anni a Frascati. Nel mio tempo libero mi dedico alla ricerca e allo studio di lettere, cartoline e altri documenti d'epoca alla ricerca di storie di vita quotidiana, aneddoti e curiosità si un tempo ormai passato. Ricerco quella storiao forse dovrei dire quelle "storie" che normalmente non si leggono sui libri, ma che con la loro autenticità e semplicità sono inequivocabilmente piccoli pezzi di un puzzle di storia locale tutto da costruire.

  • L' 11 di aprile 2007 ci ha scritto ANNA BUJATTI da Roma: "E' arrivato Aequa 29, affascinante fin dalla copertina, particolarmente "preziosa". Numero ricco e vario che leggo con grande interesse. Confesso che corro subito a leggere lo Scaffale, mi piacciono molto le tue schede che vivono anche "di vita propria", al di l del libro di cui parlano continua a farle cos che sono molto pi vive e interessanti. Sugli articoli "a puntate " non sono tanto d'accordo. Sarebbe meglio che ogni articolo fosse studiato in modo da essere autonomo, senza lasciare il lettore a met. Poi magari si riprende il discorso se non si detto tutto. Comunque, un'osservazione marginale, la rivista gi bella cos!"

  • Da VICOVARO (10.1.2007) ci scrive STEFANO RINALDI: Salve! Il mio nome Stefano e abito a Vicovaro. Ormai da tempo conosco Aequa e articoli che portano la firma di Tacchia. Anch'io sono interessato alla ricerca sul territorio e volevo entrare in contatto con voi. Dopo un lungo periodo di studi ho conseguito la laurea in Sociologia con indirizzo socio-antropologico e dello sviluppo, elaborando una tesi (con ricerca sul campo) dedicata alla transumanza dei pastori d'Abruzzo e Molise. Nel caso vi sia la disponibilit da parte vostra potremmo anche incontrarci, a me farebbe molto piacere.Con stima

    Caro Stefano, il piacere di conoscerti tutto nostro! Noi siamo sempre disponibili per articoli e collaborazioni. Fatti vivo. Ciao

  • Ci ha scritto da Tivoli (27.12.2006) GIUSEPPE POLLUTRI: Caro Artemio, Ho letto su XL del 16 dic. una tua informata e articolata nota su Musei "sconosciuti" della Valle dell'Aniene e (stranamente!?) hai omesso quello di Agosta. Ora, io che non sono "austano", proprio in questi giorni ho scoperto tale Museo che mi pare (sono profano in materia) degno di visita e di citazione. Una visita, la mia, (per la verit fugace) fatta in occasione di una iniziativa di tale Comune: una mostra d'arte, che vuole mettere le basi per un locale Museo d'Arte. Ho ritenuto di partecipare (io che ho sempre poco amato mostre e concorsi...) per l'accattivante contesto paesano-locale, con i miei stemmi e terrecotte dedicati ad alcuni Comuni del territorio, come Marcellina, Tivoli, Castelmadama, IX C.M.... Nell'occasione, assieme al Sindaco che presiedeva l'inaugurazione, l'assessore alla cultura, prof. Mario Stazi, indicava fra i motivi dell'iniziativa la volont di dare immagine-richiamo al paese in un contesto, sottolineava, di solidale-comunit fra i paesi della valle, che sembra si sia alquanto persa o si vada perdendo. Citava la 'lontananza' irreale, ad esempio della comunit di Agosta con il vicino Marano Equo... Allora, leggendo il tuo pezzo, ho trovato una certa conferma estraneit dimenticanza di questa comunit che pure vuole essere dignitosamente presente.. Come mai? Un caro saluto e un cordiale augurio, a tutti.

    Caro Giuseppe,... veniamo a noi, anzi al Museo di Agosta. Pensa che di questo "piccolo" Museo io conosco tutta la storia, fin da quando Tonino Porzia (e anche Stazi) mi chiedeva consigli per farlo... Ed ero presente alla sua inaugurazione il 22 gennaio 2006 e poi lo abbiamo pubblicizzato sul n. 25 di Aequa.Perch l'ho omesso nell'articolo su XL? Potrei risponderti che me ne sono dimenticato... Ed invece con franchezza ti dico che no, non l'ho messo perch ho cercato di indicare agli eventuali visitatori i musei pi originali, pi grandi e museograficamente pi attraenti e, quindi, appaganti. Quello di Agosta, pur dignitoso, ripetitivo di altri pi grandi ed importanti gi esistenti nella Valle (non mi hanno voluto dar retta: gli ho sempre consigliato di farlo tematico, ad esempio sui cestai...). Questo non significa che il lavoro svolto dagli amici agostani non meriti rispetto, anzi! So bene gli sforzi di Porzia, le lotte contro l'ostruzionismo delle Amministrazioni comunali... Ho frequentato assiduamente Agosta, negli ultimi anni... Se potr, passer a vedere la Mostra ad Agosta. Un abbraccio

  • Ci scrive da Roma (20.12.2006) il Prof. GIULIO SFORZA: Cari amici, che ne direste di inserire fra i links la mia Associazione culturale di varia Umanit e Musica "Vivarium" ? Scuse per il disturbo, complimenti per il lavoro, auguri per le festivit.

    Caro Prof. Sforza, grazie per averci "offerto" di inserire il tuo interessante, ma "tosto", sito (molto ben fatto) nel nostro di Aequa. Per noi un arricchimento, anche se tutto quello che tu fai e dici e scrivi fa arricciare il naso a tanta gente. Sar che i tipi creativi sono per questo complicati e inafferrabili, perci incomprensibili, dunque liberi? Un abbraccio

  • Ci ha scritto da PARIGI , il 18.12.2006, il Sig. DONSANTI ANTONIO: Buona sera, mi chiamo DONSANTI Antonio. Sono nato ad ARCINAZZO Romano (Roma) e risiedo a PARIGI da 40 anni al 18, Rue du Cardinal Lemoine 75005 PARIS, in pieno quartire Latino. Sono appassionato di storia della nostra Valle dell'Aniene, dove pi volte all'anno ritorno con piacere. Su Internet ho trovato la vostra rivista con gli autori e articoli, cercando notizie sul pittore TITO TROJA. Ho visto il titolo di Cesa Luigi, che conoscevo benissimo, apparso nel N 8 del 2002. Il mio indirizzo ad Arcinazzo Via della Torre N10 - 00020 ARCINAZZO Romano. E' possibile avere una vostra rivista? Quando costa l'abbonamento? Mio indirizzo E Mail: flydon@noos.fr

    Egr, Sig. Donsanti, siamo lieti che ci abbia scoperto a Parigi! Ricordo anche la felicit dell'amico Luigi quando, per illustrare il suo articolo, trovai foto di opere del Troja a lui sconosciute. L'abbonamento ad Aequa costa 20 euro l'anno (4 numeri), mentre per le copie arretrate ne abbiamo a disposizione (tranne il n. 2, esaurito, ma che presto ristamperemo). Se le desidera, potr mettersi in contatto con noi appena verr in Italia. Se poi vorr collaborare, noi saremo lieti di ospitarla. L'unica discriminante che gli articoli, comunque, facciano riferimento al territorio che fu degli Equi. Per ora grazie e a risentirci.

  • Il 21.11.2006 ci ha scritto da Ladispoli (Rm) il diacono Enzo Crialesi: "Carissimo Artemio ti ringrazio di cuore per i tuoi libri e per le riviste di Aequa che mi hai dato a Roviano questa estate, i numeri mi cominciano ad arrivare e sono interessantissimi. Se fai qualche incontro culturale a Roviano fammelo sapere per tempo, sono sempre del parere che bisognerebbe fare qualche incontro culturale per gli anziani di Roviano. Colgo l'occasione per augurarti ogni bene a te, alla tua famiglia ed a tutta la redazione di Aequa". .

  • Il 18.11.2006 Ivo Di Matteo ci ha scritto da Pescorocchiano (Ri): "Caro Artemio, ho apprezzato molto il numero di Aequa dedicato alla SS. Trinit, sai che da Pescorocchiano ci si va ancora a piedi in Compagnia? Ci sono stato due anni fa, una grossa emozione, una bella esperienza ma una grandissima fatica!!Era parecchio che non visitavo il sito, complimenti per le Cartoline e tutto il resto. A presto. Un caro saluto.".

  • L'8 novembre 2006 ci ha scritto da Fiumicino (Rm) Rossella Fagioli: "Complimenti per il sito, ma non ho trovato la mostra delle bambole".

  • Siamo lieti di pubblicare la lettera che la nostra valente collaboratrice Micaela Merlino ha diffuso tra gli artisti partecipanti alla Manifestazione Artistica "DI CASTELLO IN CASTELLO" tenutasi a L'Aquila, nel forte spagnolo, con grande successo il 29 e 30 aprile 2006:
    F.I.A.F.
    Federazione Italiana Arti Figurative
    Gentile Artista,
    nel 1999 si costituita a Riofreddo (Rm), incantevole borgo medievale posto al confine tra il Lazio e l'Abruzzo, l'Associazione Culturale Aequa, formata da un nutrito gruppo di appassionati studiosi e cultori di storia e tradizioni che riguardano il territorio appartenente un tempo al popolo degli Equi, antichi e fieri avversari dei Romani, poi integrati all'interno del sistema politico romano. L'Associazione opera con seriet e impegno, riscuotendo da pi parti molto interesse e numerosi consensi per l'alto valore culturale del suo operato. Organo divulgativo dell'Associazione la Rivista trimestrale "Aequa. Indagini storico culturali sul territorio degli Equi", le cui finalit sono sia raccogliere periodicamente in uno stampato, di ottima qualit scientifica e ampi contenuti documentari, la storia, l'archeologia, le fonti demoetnoantropologiche, e qualsiasi notizia degna di attenzione e meritevole di essere divulgata, riguardante il territorio dell'alta Valle dell'Aniene e della Marsica Occidentale; sia sensibilizzare i lettori attraverso articoli, scritti con rigore scientifico, ma di taglio divulgativo, a coltivare l'interesse per il grande patrimonio culturale inerente il territorio in questione, testimonianze che, come un po' dappertutto in Italia, senza un'adeguata documentazione e attenzione non solo degli specialisti, ma anche del pubblico, rischia continuamente di andare disperso per sempre. Purtroppo, nonostante il grande impegno dei promotori dell'Associazione e della Rivista, entrambe non godono, a tutt'oggi, dell'appoggio economico delle Istituzioni, ma sono gli associati e gli abbonati alla rivista che, con il loro contributo, permettono a questa di continuare a vivere.
    Personalmente collaboro con Aequa dal 2003, scrivendo articoli di carattere storico-archeologico perch, avendo avuto modo di conoscere e di apprezzare la Rivista, ne ho subito colto la seriet e il valore culturale. Inoltre, essendomi poi messa in contatto con gli associati che fattivamente danno il loro generoso contributo a che l'Associazione continui ad operare, ne ho riconosciuto la sincera passione per la cultura, ma soprattutto la fede nella possibilit che questa cultura non debba restare patrimonio di pochi, ma debba divenire tesoro di molti.
    Soprattutto per questi motivi, in accordo con Artemio Tacchia, Condirettore della Rivista, ho deciso di attivarmi per divulgare la conoscenza di Aequa anche tra gli Artisti che partecipano alle manifestazioni promosse dalla F.I.A.F. In questa occasione ho il piacere di distribuirLe una copia gratuita della Rivista, con la speranza che anche Lei possa apprezzarla e decida di diventare lettore della medesima, sottoscrivendo l'abbonamento annuale di cui Le espongo le modalit di adesione:
    Rivista Trimestrale Aequa- 4 numeri annuali euro 20,00 da versare sul C.C.P. n. 17250036, intestato a : Associazione Aequa, via Valeria , 62- 00020 Riofreddo (Rm).
    Inoltre, vi invito a visitare l'interessante sito web dell'Associazione: www.aequa.org.
    Per qualsiasi ulteriore informazione in merito all'Associazione potete scrivere a: micaela.merlino@virgilio.it

    Grata per l'attenzione, Le invio Cordiali Saluti

    Il Presidente della F.I.A.F.
    MICAELA MERLINO
  • 18.04.2006 - Gent.mo signor Artemio Tacchia, Le scrivo per ringraziarLa della recensione al mio lavoro, che ho avuto modo di leggere nel n. 25 della rivista Aequa, ricevuta la settimana scorsa. Riesco a scriverLe stasera a causa del poco tempo, che ho attualmente a disposizione a causa di vari impegni lavorativi, ma mi ugualmente gradito, insieme al grazie per il genuino apprezzamento mostrato, estendere a Lei ed ai componenti dell'Associazione l'augurio di un felice tempo pasquale ... e di fruttuoso lavoro. A risentirci, LUCHINA BRANCIANI

  • 11.4.2006 - La rivista Aequa diventa sempre pi bella ed interessante. Io oltre agli Equi studio anche il popolo dei Sabini e prossimamente vorrei conoscere anche gli altri popoli italici (Sanniti, Marsi, Volsci, Ernici, Piceni ecc.). Secondo me la nostra Associazione Aequa dovrebbe gemellarsi o allacciare rapporti con Associazioni che studiano gli altri popoli italici (Marsi, Piceni, Sanniti, Ernici, ecc.). Saluti da Andrea Del Vescovo

  • Ci ha scritto da Genzano di Roma (10.02.2006) un nostro lettore, MAURIZIO ANNIBALE:
    "Nell'esprimere un grazie per il continuo impegno che voi tutti esprimete per la buona riuscita della rivista; noto una certa discontinuit circa le notizie di Carsioli/Carsoli, usanze, abitudini, tradizioni, etc. etc, ed il suo territorio. Cito ad esempio: la Madonna delle Rose (o di S. Vincenzo) quale origine abbia e che affinit, se c', la lega alla Madonna detta Illuminata di Vivaro, dal momento che le immagini sono simili. Stesso Autore? Grazie per avermi letto".
    Il Sig. Annibale ha ragione: su Carsoli e il suo territorio sulla rivista Aequa dovremmo scrivere di pi. Proveremo a sollecitare i nostri collaboratori...


  • Ci ha scritto da Castel Madama il Sig. MARIO SCROCCA(7.02.2006): Vorrei, se possibile, collaborare con "Aequa" anche se in maniera indiretta. Io non faccio ricerche, non sono uno storico: sono solo un appassionato delle "storie" del mio paese e della mia zona. Vorrei presentarvi Renzo Pellegrino, che ha lavorato a Villa d' Este ed stato sempre un cultore della storia e del costume di Castel Madama. Negli anni passati ha scritto parecchi articoli pubblicati per solo su giornali locali. Vorrebbe scrivere su "Aequa". Grazie.

  • (...) ho letto il numero 25 di Aequa ed ho navigato sul rinnovato sito www.aequa.org. Per storia ed interessi personali, ho molto apprezzato l'articolo di Antonio Tantari sull'emigrazione in America nei primi del '900. Ti segnalo che l'Editore (Associazione "Amici della Musica") del quadrimestrale con il quale collaboro, "Le Muse", ha anch'esso rinnovato il suo sito internet (www.pignataromusica.it) ed all'interno del forum potrai trovare una sezione dedicata alla rivista. Inserisco questa nota anche tra le lettere al direttore de "Le Muse" con l'auspicio di facilitare i dialoghi tra i lettori e gli autori delle due riviste. Cordialmente, Antonio D'Angi.

  • "Ho ricevuto i tre numeri della rivista da me richiesti. Vi ringrazio sentitamente per l'inaspettato dono ed il tempismo con cui mi sono stati inviati! Grazie per l'attenzione e la cortesia! Volentieri sottoscrivo l'abbonamento... Sig. Tacchia, sono lieta dell'interesse per i miei scritti e mi farebbe senz'altro piacere collaborare, in futuro, alla vostra rivista...Ho visitato il sito Aequa: ben organizzato, esaustivo sotto numerosi aspetti ed ...originale". DOTT.SSA LUCHINA BRANCIANI (Archeologa classica, medievale, storica)

  • "Ho iniziato la navigazione sul sito e mi sembra ben fatto con notizie interessanti: aggiornate le iniziative" . RENATO INNOCENZI, Roma.

  • "Complimenti per la tua Associazione e per il sito, grazie per l'attenzione alle mie iniziative", OSIRIDE POZZILLI, poeta e pittore (Roma).

  • "Grazie per il puntuale invio di Aequa che apprezzo molto". Dott.sa MARIA FEDERICO, CD Regione Lazio.

  • "Credo di aver scoperto la vostra rivista con troppo ritardo e adesso vorrei recuperare. Ho conosciuto a Vivaro Romano qualche settimana fa una vostra collaboratrice, Beatrice Sforza, una persona veramente deliziosa. I numeri che vorrei avere della rivista sono 10 e sono i seguenti: n. 1 / 2 / 7 / 9 / 10 / 11 / 13 / 14 / 18 / 20. Non ho capito ancora per quanto costano. Mi piacerebbe un giorno o l'altro poter collaborare con voi, magari inviare qualcosa, visto che in questi anni ho raccolto molto materiale sulla Valle dell'Aniene", ALESSANDRA BROCCOLINI, antropologa.

  • "Il sottoscritto Mario Sciarra, ispettore onorario presso la Soprintendenza ai Beni architettonici del Lazio, chiede di poter avere i numeri seguenti della rivista AEQUA: 2, 13,14,15,16,17,18. Il numero 19 l'ho preso al museo di Roviano in una recente visita. Sono un grande appassionato di storia locale del Lazio e cerco di non perdermi nulla di quanto esce su tale argomento." Dott. MARIO SCIARRA

  • "L' ultimo numero di Aequa l'ho trovato molto interessante. La puntualit con la quale vi proponete ai vostri lettori veramente encomiabile. Alcuni articoli hanno offerto un quadro d'assieme che mi stato molto utile per inquadrare la vostra realt storica."
    "Ho trovato molto interessante la descrizione dei viaggi papali a Subiaco",
    ANTONIO D'ANGI, Roma.

  • "Grazie per avermi inviato la recente edizione di Aequa. Come sempre ho letto con grande interesse. Ricordo quando mi avevi chiesto di inviarti alcuni "santini", P. JAMES ALLEN, OMI,, Florida (USA).

  • "Voglio aggiungere un ritaglio che potrebbe interessare Giuseppe Aldo Rossi a proposito del suo 'L'Inchinata di Tivoli'. Sto leggendo infatti con maggiore attenzione del solito tra Cura e Roma in questi giorni d'agosto l'ultimo numero di Aequa e vi scopro sempre nuovi motivi di interesse. Il tuo articolo sui Santini che non dovevano essere "maltrattati" ma, nel caso, solo bruciati, mi ha fatto venire Bujattiin mente una pratica analoga in uso in Cina, riguardante tutti i testi scritti che, appunto, potevano essere solo bruciati (spesso in appositi fornelli) la scrittura essendo circondata da un alone di sacralit. E trovo testimonianza di questa pratica in un libro che sto cercando di pubblicare in italiano, di un viaggio in Cina nel 1907 di un sinologo russo particolarmente attento alla cultura popolare" (2002).
    "Nel ringraziarti dell'Aequa che sempre cos interessante (e complimenti a Boris per la sua suggestiva ricerca) ti mando un articolo per L'Osservatore Romano in cui ho citato la valle dell'Aniene: ho scoperto in occasione della Mostra all'Accademia d'Ungheria che parecchi pittori ungheresi dipingevano dalle parti di Subiaco (e forse a Subiaco alloggiavano) nella prima met dell'Ottocento" (2003).
    "E' arrivato l'Aequa 19, una lettura sempre interessante e varia. All'Aequa 20 ci vuole un brindisi!... Mi viene in mente una domanda stravagante, per Ivo Di Matteo, l'autore dell'elogio dell'organetto. Il proprietario del bar della stazione di S. Pietro ha la passione dell'organetto, ma non riesce a trovare libri o manuali di istruzione per suonarlo, amici abruzzesi hanno fatto una ricerca a Penne... chiss se si trova qualcosa dalle vostre parti" (2004). ANNA BUJATTI, scrittrice e sinologa.

  • "Ringranziando per il gradito invio della rivista AEQUA, vorrei gentilmente chiedere un'informazione. Nello "Scaffale" del n. 4 ho trovato la segnalazione del volume di G. F. Tannozzini, Le modelle della campagna romana, ed. Schemadue, Roma. Vorrei sapere a chi posso rivolgermi per poter acquistare il libro, che mi interessa in modo particolare." DOTT.SA ROBERTA TUCCI, Etnomusicologa, CD Regione Lazio.

  • "Aequa molto interessante, l'ho gradita molto!" Dott.sa VALERIA PETRUCCI, Ministero Beni e Attivit Culturali Roma

  • "La ringrazio molto per l'interessante numero di Aequa e per i simpatici (e utili) opuscoli", Prof. TULLIO DE MAURO, Universit "La Sapienza" Roma.

  • "Grazie per l'invio di Aequa e complimenti vivissimi per questa bella rivista", Prof. PAOLO D'ACHILLE, Universit degli Studi "Roma Tre", Dipartimento di Italianistica.

  • "Ho ricevuto il n. 7 di Aequa e, ancora una volta (e forse pi che per i numeri precedenti) ne apprezzo il contenuto. L'argomento ben delimitato nei singoli contributi e al tempo stesso consente riflessioni e comparazioni utili per un discorso di portata generale. Consiglierei di far pervenire la rivista ai nostri demologi". Prof. GILBERTO MAZZOLENI, Universit "La Sapienza", facolt di Scienze umanistiche, Roma.

  • Il 21 ottobre 1999, don DOMENICO PROF. LORETI ci inviava questa "lettera aperta":
    "Ho apprezzato il lavoro di studi, ricerche e indagini storico-culturali sul territorio e sulla civilt dell'antico popolo degli Equi, che in vari articoli stato pubblicato nella rivista unica del 1998 e nel n. 1 settembre 1999, denominata Aequa. A tali indagini sono personalmente interessato in quanto cittadino di Marano Equo.
    Molti reputano, a torto, che il nome di Marano Equo deriva dagli antichi Equi. Nel mio libro: "
    Marano Equo. Apparizione della Madonna. Da Fausto a Civitavecchia" del mese di agosto u.s., ho asserito che storicamente il nome Marano deriva dalle molteplici acque perenni che sono nel suo territorio, stagnanti o correnti, in quanto che a Roma e d'intorni venivano chiamate "Marane", da cui deriva Marano. La denominazione attuale, che ha aggiunto la specificazione "Equo", giustificata dall'esigenza di evitare confusione con le numerose altre localit italiane, ben 20 con lo stesso nome e risale al regio decreto n. 1156 del 12 dicembre 1872.
    Perch questa lettera aperta sia ben compresa ed inquadrata nella giusta ottica storica, premetto che il sottoscritto ha ereditato dall'amico storico sublacense Mons. D. Luigi Prof. Caronti, scomparso recentemente, il principio fondamentale che ogni ricerca storica deve avere un fondamento certo che si ricava da documenti scritti contemporanei o quasi agli avvenimenti o da reperti archeologici analizzati e datati da esperti, altrimenti, affermava il Caronti, si fa solo chiacchierologia e demagogia, e la terminologia dev'essere comprensiva a tutti e non equivoca.
    Il termine "Aequa" deriva dal latino, e dalla seguente analisi linguistica, si evidenzia il significato: Aequi-aequorum = (sostantivo) Equi, antico popolo del Lazio. Aequus-aequa-aequum = (aggettivo) cosa giusta, equa ... per avere un significato deve essere unito (appoggiato) ad un sostantivo. Aequum-aequi = (sostantivo) il giusto, l'equo, la giustizia, l'equit. La Redazione ha usato il termine "Aequa", pag. 3 numero unico 1998, unendolo alla "costituenda Associazione Aequa". Desidero conoscere a quale termine latino si riferisce perch a seconda della scelta cambia significato, unione logica o sgrammaticale.
    Personalmente ho una risposta certa in quanto che, date certe premesse...la conseguenza logica. Mi permetto di riservare la completa chiarezza di quanto detto sopra.
    A pagina 3 del numero 1 settembre 1999 si riafferma ancora che tale iniziativa culturale non si propone "scopi di lucro" e ribadisce "la sua assoluta apoliticit e ... confessionalit". Tali spiegazioni non le comprendo in quanto che la vera cultura non ha frontiere, e non ha bisogno di cautelarsi; la ragione e il significato si pu ricavare dal principio filosofico: "
    Excusatio non petita, accusatio manifestat".
    Inoltre non esiste nessun documento scritto, all'infuori di riferimenti e cenni, degli antichi autori latini, postumi di secoli, agli Equi, da Ennio, a T. Livio, a Virgilio, vissuto nei fasti della grande Roma dell'Imperatore Augusto, che ebbe tutto l'interesse a cantare le gesta delle vittorie e dell'espansione romana a danno dei piccoli popoli, indifesi, agricoltori o dediti alla pastorizia o alla caccia o alla pesca per sopravvivere, per renderli schiavi, e che non hanno lasciata nessuna traccia nella loro "gi povera" cultura. Inoltre per quanto sappia, non esiste nessun museo che conservi, dopo essere stati rinvenuti, e custodisca gelosamente, elementi di qualsiasi genere di reperti archeologici, al contrario di tanti antichi popoli latini come i Sanniti, Sabini, Etruschi, Volsci...
    Esprimo la mia perplessit e sono curioso di essere guidato dalla Direzione della rivista citata, a visitare la "Necropoli equa" di Casal Civitella (Riofreddo) e oltre a visitare la citt dei morti, anche ammirare il fodero di un "gladio a stami", ivi rinvenuto ed ora costituisce il logo dell'Associazione citata, come la pag. 4 n. 1 settembre 1999 e la copertina sempre n. 1.
    Infine un'osservazione sulla terminologia: "probabile migrazione...sembrano aver fatto parte del territorio degli Equi...Gli Aequicoli sarebbero...volendo quindi formulare un'ipotesi sull'estensione e i limiti del territorio...in una probabile capanna sono stati rinvenuti frammenti d'intonaco...si rinvengono radi frammenti di ceramica d'impasto alquanto rozza forse attribuibile al bronzo...(per un normale lettore, e per migliore comprensione, il periodo storico del tempo del bronzo il tempo in cui vengono collocati gli Equi), probabile che alcuni dei siti individuati dove sono stati rinvenuti dei resti di ceramica e tegole... ecc." come leggasi a 7,8,9,10,16,17,18. numero 1998. I termini sottolineati non "fanno storia" ma solo ripetono opinioni e superficialit di pubblicazione incerte nel passato.
    Il motivo di questo mio intervento dovuto esclusivamente all'amore alla verit sia storica che culturale, civile o religiosa, socio-politica ed ideologica.
    Concludo esprimendo l'augurio all'Associazione di un buon lavoro storico orientato a scoprire la vera identit dell'antico popolo degli Equi, fino ad oggi sconosciuta o quasi."

    Quando ci venne recapitata questa "lettera aperta" restammo alquanto sorpresi. Che voleva dire con essa il prof. don Loreti? Dove voleva andare a parare? Tirava per la giacca il compianto don Luigi Caronti (anche nostro amico) a che scopo? E' cos ovvio che, chi fa ricerca, debba attenersi a quelle regole che tirarle in ballo non aveva nessun significato"onesto". Chi aveva scritto il saggio sul territorio degli Equi un valente archeologo che ben conosce la zona e il suo mestiere. Che nel 1872, inoltre, il Comune di Marano avesse chiesto di aggiungere "Equo" al proprio nome per distinguersi dalle altre localit italiane, era cosa risaputa da tutti. Ma proprio con questa scelta si voleva ribadire che Marano era senza ombra di dubbio ritenuto un centro dove anticamente avevano abitato gli Equi. Altrimenti, perch Equi? Nel suo libro don Loreti non lo spiega...perch non c' un'altra spiegazione. Ancora ci chiede, con un velato tono inquisitorio, di dar conto della nostra scelta del nome "Aequa" per la rivista e per l'Associazione perch "date certe premesse...". Allora sorridemmo... Che c'era da spiegare sul nome? Aequa significava semplicemente "cosa giusta" perch nelle nostre intenzioni c'era la volont di fare un'Associazione e una rivista "giusta", corretta come, credo, sia nelle intenzioni di ogni editore.
    Ma noi siamo anche uomini liberi, creativi...e giocando con la fantasia, alla parola aequa si pu chiaramente - e senza commettere peccato mortale- far riferimento pensando anche al popolo degli Equi. Dal 1999 sono passati molti anni...chiss se don Loreti ha visitato il Museo di Riofreddo, quello di Celano, di Chieti; se ha visto la mostra ad Oricola e seguito convegni e conferenze su "Gli Equi tra Abruzzo e Lazio", se ha continuato a seguirci su Aequa ed a leggere i tanti contributi su questo popolo...Chiss? Noi ci auguriamo di s.
Discussioni...

26.12.2007 - Da Torano ci scrive Rossella Nicolai.
"Salve, sono Rossella Nicolai di Torano e quindi già ci conosciamo. Non è che sono sparita è che ho avuto problemi con il mio computer. Comunque ho scritto per fare una piccola osservazione su un articolo sull'antica Città di Tora e l'attuale paese di Santa Anatolia, scritto da Nicola Cariello. Mi domando come si fa a scrivere certe cose senza neanche uno straccio di prove e ovviamente, nessuna conoscenza in materia. Eppoi lo sa questo Cariello che se si vuole dire delle cose antiche non si deve guardare solo al proprio orticello??? E infine basta con sta Santa Anatolia che ha dato il suo nome al paese. Non c'è mai stata nessuna Santa ma quel luogo aveva già il nome Anatolia che vuol dire, non a caso, acqua, sorgente. Tanti Auguri di Buone Feste a te e tutta la redazione di Aequa."

Cara Rossella, ciao e Auguri anche a te e famiglia di un buon anno. Mi dispiace che ti faccia viva solo per protestare... Nicola Cariello non è un "ignorante della materia", tutt'altro. E comunque nell'articolo scrive: "Più arduo è trovare un legame certo tra la santa ed il villaggio che porta il suo nome". Comunque girerò la tua protesta a Cariello, così potrete chiarirvi. Un caro saluto Artemio

27.12.2007 - Gent.ma Sig.ra Rossella La ringrazio del suo interesse per il mio articolo sul culto di Santa Anatolia. A parte la documentazione fornita dal Chronicon Farfense, tuttavia, non mi pare che esistano altre testimonianze che consentano di ricostruire le circostanze storiche relative a vita, morte e culto di quella santa. Al contrario. L'agiografia concernente Anatolia dà luogo più a dubbi che a certezze. Nell'articolo, pertanto, non si tende a dimostrare nulla, anche perchè non c'è alcuna tesi da sostenere. Piuttosto si evidenziano le incertezze (ad esempio: "più arduo ... è trovare un legame certo tra la santa ed il villaggio che, ancora ai nostri giorni, porta il suo nome"; inoltre: "Nella narrazione agiografica ... sono presenti molti elementi fantastici, che ... con l'andare del tempo hanno deformato un episodio di cui è molto difficile accertare la veridicità di fondo"; e infine: "Non è facile stabilire se la località dove venne eretto il santuario ... abbia avuto attinenza diretta con la relegazione o con la morte della giovane martire"). Resto comunque a sua disposizione per ogni altro chiarimento. Distinti saluti ed auguri per un prospero nuovo anno. Nicola Cariello

30.12.2007 - "Proprio ieri sono andata a rileggere il suo articolo e ho potuto notare che anch'io sono in possesso di alcuni libri dove sono riportate le stesse notizie da lei pubblicate. Comunque quello che io volevo dire è che chiunque abbia voluto affrontare la questione della Santa e della Città di Tora si sia servito solo dei pochi documenti trascurando quelle che sono le tradizioni orali tramandate da generazione a generazione tra i discendenti degli equicoli. Una di queste tradizioni vuole che proprio nel territorio dove è sito l'attuale paese di Santa Anatolia, l'imperatore Augusto abbia lì trasferito schiavi arabi, apprezzati domatori di cavalli. Mi sono sempre chiesta se proprio quegli schiavi arabi abbiano lasciato in alcuni abitanti di S. Anatolia una carnagione più scura rispetto agli altri equicoli. Poi i santanatoliesi sono dai paesi vicini soprannominati zingari o egiziani confondendo così la geografia. Che i romani abbiano potuto fondare proprio lì una colonia è un'ipotesi del tutto plausibile. E' capitato anche alla città equicola di Alba Fucens. Poi io sono più che convinta che quella località, santa o non santa, aveva già il nome Anatolia. Lo dimostrerebbe il fatto che anche altri luoghi limitrofi sono chiamati dai locali anatolia. E' capitato anche a me di sentire mio padre dire:- Vado all'anatolia. Indicando con questo nome non il paese ma un luogo non lontano dal fiume Salto presso Torano. Anatolia =sorgente, acqua. Rossella "

31.12.2007 - Gent.ma sig.ra, Effettivamente gli studiosi si limitano a riferire quello che si può ricavare con una qualche certezza dai documenti esistenti. Comunque quello che lei scrive è molto interessante. Il Cicolano, come d'altronde molte altre zone del Lazio, presenta un ricco patrimonio folcloristico. Si ricordano tanti avvenimenti leggendari come la cosiddetta invasione degli zingari o quella dei serpenti. Forse lei stessa, che risiede sul posto, potrebbe raccogliere questi elementi e sintetizzarli in uno scritto. Non è una buon idea? Le auguro, intanto, un felice nuovo anno. Nicola Cariello

La prima parte dell'articolo di Grazioli su "Terra Nostra" nn. 7/12 di Luglio/Dicembre 2003 dove si "contesta" la recensione di Giuseppe Aldo Rossi al libro di Giacomo Orlandi. Una lettura, quella del Grazioli, della recensione completamente errata. La replica del nostro Direttore, con cinque preziosi "non vero", pubblicata su "Aequa" n. 17 del 2004. Alle fatiche dello stimato Prof. Orlandi, al quale in passato proprio nella ricerca sul dialetto della valle dell'Aniene abbiamo dato la nostra collaborazione, oltre alla recensione del Direttore sul n. 13/2003, avevamo riservato ben altre due recensioni, non certamente critiche, nel nostro "Scaffale": una nel n. 7/2001 e un'altra nel n. 10/2002. Dunque, perch si lamenta "Terra Nostra"? Sulla nostra rivista AEQUA, il Prof. Ciocari (vedi Autori su questo sito) ha dibattuto intorno alla querelle su chi avesse per primo scritto "La Regola" tra S. Benedetto e il Maestro. Gli articoli hanno suscitato interesse e provocato anche una benevola e costruttiva polemica tra il Ciocari e padre Adalbert de Vog, studioso ed esperto della materia, residente presso l'Abbaye de la Pierre - Qui - Vire a St. Lger-Vauban in Francia. Tra i due intercorsa una fitta corrispondenza e un certo "intert" per "Aequa" anche in Francia. LA "RIFLESSIONE" DEL NOSTRO SOCIO RENATO VUOLE STIMOLARE UN DIBATTITO SULLA NOSTRA RIVISTA "AEQUA" E SULL'ATTENZIONE CHE LE ISTITUZIONI DOVREBBERO DEDICARE ALLA CULTURA.
ASPETTIAMO NUOVI INTERVENTI....


Partiamo da una premessa: i ruderi, le pietre in generale o anche le sculture non attraggono la mia attenzione, se non dietro la conoscenza di una storia, di un accadimento di vicende umane, mitologiche, spirituali o artistiche dalle quali si possano ricostruire le storie che le hanno fatte nascere, vivere e poi rovinare. La prima analisi la etimologia della parola, e qui si inizia la ricostruzione della storia dalle sue origini, ma senza questa parola, senza pietre miliari, senza reperti scritti di chi la storia l'ha vissuta, sarebbe estremamente difficile dare vita ai ruderi. Oggi ricostruiamo una storia anche con l'aiuto della tecnologia, che significa poi far rivivere il passato che ci serve come esperienza per il presente. La Storia stato detto non serve a niente, appunto perch se non si conoscono le proprie radici e le vicende del passato, come se ne pu fare esperienza?
Nell'incontro di Riofreddo del 22.4.2006 si rilevata la difficolt a diffondere la rivista, proprio perch viene accolta soltanto da qualcuno che trova interesse nell'articolo sul paese di origine o da qualche studioso, dilettante o meno, appassionato.
Per quanto ne ho potuto capire, la prima necessit quella di coordinare il gruppo di studiosi impegnati, in quanto pur nei numerosi articoli e lavori che possono essere scritti, come si rilevato, non si pu semplicemente giustapporli nella rivista, ma necessitano di un confronto e di un dibattito, cos da permettere un contributo culturale pi forte ed una maggiore consapevolezza del lavoro e dell'informazione tra gli studiosi, quindi una spinta divulgativa pi efficiente.
Le difficolt sono molteplici, una sede vera, la costituzione del gruppo, non si tratta di cariche da distribuire, e le difficolt dovute sia alla residenza che alle varie professioni svolte, quindi un lavoro da coordinare che investe l'amministrazione e la propaganda, cio un progetto che vada al di l dell'impegno spontaneo che si affida alla passione o alla benevolenza di volta in volta di cattedratici o di amministratori pi o meno attenti.
In sostanza, questo paese ha la pi alta concentrazione del mondo di storia, arte e civilt , ma i suoi cittadini sono i meno predisposti ad investire su questa ricchezza culturale: voglio sottolineare la parola ricchezza seguita dalla parola investimento, che significa produzione, ritorno economico, posti di lavoro. Mecenate morto duemila anni fa: occorrono amministrazioni che investano su la vera ricchezza italiana.
A me piace indagare, sono curioso, e nelle poche esperienze fatte ho avuto modo di fare il ricercatore. Ma ci troviamo di fronte a muri di gomma, consorterie, a intellettuali che fanno ricerca per puro interesse di casta anche economico (Finanziamenti), per pochi addetti, fine a se stessa, ma tornando alla Storia, a che serve?. Quando non c' la divulgazione del sapere e quando non si investe sulle persone e si crea quel circuito culturale ed economico dovuto a quella materia di cui disponiamo, che usiamo poco, il Cervello.
Questa riflessione, chiara?, vuole domandare se c' effettivamente spazio per una impostazione diversa al fine di un impegno di studio che sia utile a tutti.
Ciao a presto,
Renato Innocenzi, Roma
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